Rappresentano nello stesso tempo ambienti naturali molto selvaggi e rigogliosi, ma anche preziosi scrigni di testimonianze archeologiche; erano infatti utilizzate come vie di comunicazione dalla popolazione dei Falisci. Rilevante è il paesaggio agricolo “antico” conservato con tutti i suoi elementi caratteristici tradizionali come siepi e grandi roverelle in mezzo ai campi, particolarmente importanti per la tutela della biodiversità. L’area è molto importante anche sotto il profilo archeologico: si possono infatti osservare i monumentali resti dell’acquedotto detto “Ponte del Ponte”, le necropoli orientalizzanti e arcaiche con l’importante tomba a camera del “Capo” e tracciati viari basolati della Via Amerina.

La varietà di ambienti (coltivi e vaste estensioni forestali e macchie impenetrabili) permette la sopravvivenza di una nutrita comunità animale; il raro gatto selvatico frequenta gli ambienti dove istrici, tassi, cinghiali, volpi, ghiri, donnole e martore si spostano in cerca di cibo. La lepre frequenta gli ambienti limite tra coltivi e bosco. Molte delle specie presenti sono a priorità di conservazione ed inserite nelle liste rosse a livello sia nazionale che internazionale. Tra queste è sicuramente da citare il gambero di fiume (Autropotamobius italicus), un’animale particolarmente sensibile all’inquinamento dell’acqua ed alle modifiche ambientali, e che per questo motivo risulta in forte diminuzione ed è considerato vulnerabile a livello globale. Altre presenze significative sono la testuggine comune (Testudo hermanni), anch’essa specie a forte rischio di estinzione, e numerose specie di anfibi, tra cui la rana italica (Rana italica).
Gli studi effettuati fino ad oggi hanno evidenziato la rilevanza dell’area per quanto concerne l’avifauna: sono infatti state segnalate ben 93 specie di uccelli, di cui almeno 72 nidificanti e 35 di interesse conservazionistico. Tra le specie presenti si possono citare poiana, falco pellegrino, sparviere, colombaccio, beccaccia, quaglia, pavoncella, gheppio, gufo comune, gruccione, allodola, pispola e cappellaccia. In inverno molte di queste specie si concentrano in stormi particolarmente numerosi.
INGRESSO OASI
Strada Prov. San Luca, I° tronco, km 6,500 - 01030 Corchiano (Vt)
Prenotazioni, informazioni e contatti: cell. 345/7576224 e-mail: piansantangelo@wwf.it
ORARI ESCURSIONI
Mattina ore 10:00
Pomeriggio ore 14:30
Inoltre alle ore 17,00 appuntamento a Corchiano per l'infiorata.
Parlare di semplice tappeto floreale è per questa iniziativa quanto mai riduttivo, in quanto esso si srotola senza soluzione di continuità per tutto il centro storico, diramandosi in mille rivoli che seguono l'andamento discontinuo dei vicoli, intersecandosi e sovrapponendosi, e culminando nelle mille piazzette ove lo spazio architettonico dà modo ai Corchianesi di sbizzarrirsi in un tripudio di colori e di profumi. Verso le 17 del pomeriggio, terminati i lavori, è giocoforza buttarsi all’inseguimento di questo tappeto odoroso percorrendolo per tutta la sua lunghezza, in attesa della nuova processione che lo calpesterà fino al raggiungimento dell'altare ove avverrà la celebrazione religiosa. Infiorata

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