In Italia esistono oggi delle aree che senza il WWF non esisterebbero, perché l'intervento dell’associazione le ha salvate da mire speculative (Monte Arcosu, Torre Salsa, Valtrigona) altre che dopo essere state abbandonate al degrado e sottoposte a caccia e sfruttamento sono tornate a vivere (Rocconi, Capo Rama, Burano, Macchiagrande).
Ci sono animali e piante in diminuzione ovunque che grazie alle Oasi hanno trovato un rifugio sicuro. Come il cervo sardo, ormai salvo dall'estinzione, o la lontra che continua a farsi vedere nell'Oasi di Persano, sul fiume Sele. Così le tante piante, spesso endemiche, o i complessi vegetali sempre meno diffusi come le abetine lungo l'Appennino, i boschi igrofili, le foreste sempreverdi.
Un sistema distribuito in tutta la penisola e nelle isole, custodito direttamente o in collaborazione, costituito da aree prese in gestione da privati o affidate al WWF dalle amministrazioni nazionali, regionali e locali. Ci sono anche aree acquistate grazie a campagne di sottoscrizione popolare, altre donate o lasciate in eredità. Questo straordinario patrimonio è a disposizione di tutti.
Dal diario di Fulco Pratesi
"Frequento le Oasi WWF da 45 anni: questi gioielli della biodiversità italiana mi hanno regalato gioie ed emozioni memorabili. L’apparizione inaspettata di un animale raro è stata spesso il punto di partenza per la creazione di una nostra area protetta ad esso dedicata.Ecco un piccolissimo concentrato di ricordi:
La salita alla neonata Oasi di Monte Arcosu in Sardegna, acquistata nel 1985 con i soldi dei Soci era, in quel luglio, molto faticosa. La visione, tra i lentischi e i mirti, di un cervo sardo, protagonista della nostra campagna raccolta fondi, mi aveva già rasserenato. Ce n’erano allora un centinaio, oggi sono più di mille nella Riserva WWF.
Ma lo spettacolo più emozionante fu la visione augurale di un’aquila di Bonelli (in tutta l’Isola ne restavano solo tre o quattro coppie), inseguita, pensate un pò, da un infuriato falco pellegrino.
Una storia a lieto fine è quella del lupo. A metà degli anni ’70 erano appena 100, quando il WWF lanciò “l’Operazione San Francesco”. La campagna permise di ottenere leggi più severe, il risarcimento per i danni e soprattutto una maggiore sensibilità per sdoganare la brutta immagine del lupo delle favole.
Ricordo le farfalle Melanargia arge in tripudio sui fiori di scabiosa nell’Oasi di Monte S.Elia e tante altre grandi e piccole emozioni che la natura regala a chi l’ama e contribuisce generosamente a salvarla."

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